Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Progresso e scienza caratterizzano il XIX secolo, viaggi e scoperte stimolano una nuova visione del mondo. Gli artisti però continuano a cimentarsi con un genere di lunga tradizione: la pittura di paesaggio. Del genere paesaggio, tra Sette e Ottocento, se ne individuano diverse espressioni: dal paesaggio idilliaco e arcaico di tradizione classica a quello romantico, specchio dei sentimenti dell’artista e della sua concezione del mondo, che affonda le sue radici nel desiderio di autenticità espressiva e di libertà tematica. Alla metà del secolo emerge un tipo di paesaggio realista, basato sulla rappresentazione più fedele della natura e dei suoi cambiamenti atmosferici e stagionali, resi possibili dalla pratica della pittura en plein air. Gli artisti ora sono stimolati anche dalle scoperte contemporanee (la prima mostra degli Impressionisti in Francia nel 1874 si tiene nel laboratorio del fotografo Nadar), essi sperimentano nuovi punti di vista, tecniche nuove, diverse prospettive con mutate sensibilità che vanno oltre la semplice veduta, approdando spesso in una nuova e affascinante visione.