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Descrizione della collezione

Nell’agosto 2002 i coniugi Teresita e Alfredo Paglione donano alla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, con atto di estrema generosità, la collezione di 58 tavole che il M° Aligi Sassu realizzò negli anni 1943-44 per illustrare “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. Si tratta di una straordinaria serie di acquerelli nei quali Sassu ha fatto rivivere, con il proprio genio pittorico, luoghi e atmosfere del più celebre romanzo italiano.
È questo il primo passo che ha condotto alla costituzione, in breve tempo, di un considerevole patrimonio di opere d’arte messo insieme attraverso numerose acquisizioni di lavori eseguiti per lo più da pittori e scultori abruzzesi in ossequio a una precisa volontà di fornire una connotazione prettamente localistica, seppur di pregio, alla raccolta della Fondazione. Così, anno dopo anno, la Collezione Fondazione Carichieti è stata arricchita con significative opere realizzate da Francesco Paolo Michetti, Michele Cascella, Basilio Cascella, Tommaso Cascella, Federico Spoltore, Emanuele Serrano, Raffaele Celommi e Vito Pancella.
Ma non solo. La Fondazione Carichieti ha sentito l’esigenza di offrire concreta riconoscenza ai coniugi Paglione realizzando diverse iniziative volte alla valorizzazione dei “Promessi Sposi” di Aligi Sassu. Tra le altre, una iniziativa editoriale che, ripetendosi negli anni, è ormai diventata una tradizione nel campo dell’arte e della cultura: la pubblicazione di una Agenda Manzoniana il cui principale pregio è la riproduzione, nelle raffinate pagine che segnano il trascorrere dei giorni, di dodici capolavori commissionati a un maestro delle arti figurative di indiscutibile fama. E così, anno dopo anno, “Gli Inni Sacri” di Carlo Cattaneo, “La Storia della colonna infame” di Bruno Caruso, “Oggetti e paesaggi manzoniani” di Piero Vignozzi, “Il cinque maggio” di Claudio Bonichi, “I Promessi Sposi” di Omar Galliani, “Urania” di Agostino Arrivabene, “I Promessi Sposi” di Giuseppe Modica e quelli di Luca Vernizzi hanno notevolmente contribuito ad accrescere e impreziosire il patrimonio culturale della Fondazione.
Per parte sua, la Carichieti SpA detiene una considerevole quantità di opere d’arte acquisite nel corso degli anni. Opere di pregio, per lo più di artisti legati al tradizionale territorio di operatività della Cassa – la provincia di Chieti – che abbracciano un arco temporale che spazia dal tardo settecento ai nostri tempi. Di particolare rilevanza il grande olio “La Figlia di Jorio” realizzata da Francesco Paolo Michetti nel 1894-95, versione precedente a quella definitiva, a tempera, che l’artista abruzzese presentò all’Esposizione di Venezia del 1895.
Una consistente parte di queste opere, certamente le più significative, d’intesa con la Fondazione Carichieti, sono permanentemente esposte al pubblico nel Museo Palazzo de’ Mayo. Tali opere hanno trovato adeguata collocazione in uno dei più prestigiosi edifici del centro storico di Chieti dove potranno godere di quella maggiore fruibilità necessaria ad appagare i desideri degli appassionati e degli amanti dell’arte.
Il Museo Palazzo de’ Mayo è nato ufficialmente il 26 gennaio 2011, con l’inaugurazione del primo piano di Palazzo de’ Mayo e del SET (Spazio Esposizioni Temporanee), con la mostra “Mimmo Paladino e il nuovo Guerriero. La scultura come cosmogonia”, che ha portato a Palazzo de’ Mayo più di 6000 visitatori da tutto il mondo. Questa zona, che ospita regolarmente mostre d’arte moderna e contemporanea di  carattere temporaneo, è collocata al primo piano del Palazzo de’ Mayo e si accede da Corso Marrucino, 121. Il secondo piano del Palazzo, a partire dal 2 giugno 2012 ospita invece il Museo, con tre mostre permanenti: “La collezione d’arte della Fondazione Carichieti e della Carichieti SpA. Un patrimonio culturale per la collettività”; Gli argenti di Palazzo de’ Mayo”, “Nel segno dell’Immagine. Da Sassu a Ortega – 130 dipinti di 90 artisti del XX secolo della Collezione Alfredo e Teresita Paglione”.
Queste mostre sono sempre visitabili e costituiscono la collezione permanente del Museo Palazzo de’ Mayo. Oltre al Museo e alle esposizioni temporanee, in Palazzo de’ Mayo è possibile visitare la Biblioteca d’Arte con più di 2000 volumi, la biblioteca sezione ragazzi interamente dedicata ai giovani in età scolare e soprattutto la Via Tecta, camminamento ipogea di epoca romana conservata nei sotterranei del Palazzo.