Descrizione della collezione
La collezione della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna si è formata in tempi e modi diversi: un primo nucleo di opere è derivato per eredità dalla storica Banca del Monte di Bologna e di Ravenna. E’ composto da dipinti e da sculture di antichi maestri, per lo più di soggetto sacro e di carattere devozionale, tra i quali spiccano le opere di Leandro da Ponte (detto “Bassano”) e le rare tele del secentista Giovanni Francesco Spini, legate alla storia stessa dell’Istituzione. Alla scuola di Bologna rimandano le opere di Ludovico Carracci, di Giovan Giacomo Sementi, di Francesco Monti e del fine plasticatore Angelo Piò. Al nucleo originario si sono a poco a poco aggiunte acquisizioni sempre più mirate, orientate verso la riunione di opere d’arte contemporanea. Si tratta di documenti figurativi delle espressioni artistiche elaborate in ambito locale nel corso del Novecento, altrettante testimonianze della qualità e della vitalità di un contesto in apparenza separato ma, in realtà, in costante rapporto con i maggiori centri di ricerca e di produzione artistica, nazionali e internazionali.
Le acquisizioni effettuate dalla Fondazione nell’ultimo decennio hanno costantemente avuto origine da un’attività di studio promossa dall’Istituto e di condivisione dei risultati conseguiti, attraverso pubblicazioni scientifiche e proposte espositive. Dall’indagine volta alla riscoperta dei pittori della cosiddetta “generazione di mezzo” del Novecento, provengono le tavole fantastiche di Pirro Cuniberti, le fantasie di paese di Giovanni Ciangottini, le teste di Bruno Pulga, le figure di Giuseppe Ferrari, le composizioni di Sergio Romiti, le acqueforti di Luciano De Vita, la scultura di Luciano Minguzzi e i paesaggi di Maurizio Bottarelli.
La tecnica mista dell’opera di grande formato Still, di Nicola Samorì, e la Pietra sonora in basalto, potenza di vita che irrompe di Pinuccio Sciola, acquisita a ricordo della mostra “Impianto sonoro scolpito” nella primavera del 2006.
Della partecipazione a progetti di vasto respiro con le principali istituzioni cittadine, testimoniano le recenti acquisizioni del capolavoro della maturità di Guido Reni, l’Arianna, datata 1639-40, in deposito presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna e, sul fronte del contemporaneo Mediterraneo LOVE DIFFERENCE, la monumentale installazione di specchio di Michelangelo Pistoletto che accoglie nella nuova sede del Comune di Bologna. La versione in scala ridotta dell’opera è esposta presso la sede della Fondazione.