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Descrizione della collezione

Fondazione Caritro ha mostrato particolare attenzione e sensibilità verso le arti fin dalla sua istituzione, nel 1992, raccogliendo l’eredità della Cassa di risparmio di Trento e Rovereto. Possiede un patrimonio artistico eterogeneo, che spazia in diversi ambiti: pittura, scultura, cartografia e archivistica. Le opere della collezione comprendono un arco cronologico che va dal Cinquecento ai giorni nostri. Gli artisti della collezione sono 106, tra cui 14 artiste donne (il numero include sia gli artisti identificati sia quelli anonimi, i cartografi, nonché Carlo Carrà in relazione alla documentazione di ambito archivistico). Le opere, quasi 300, sono accomunate dal fatto che si tratta di arte trentina o prodotta in relazione al territorio trentino. Una delle opere più celebri della Fondazione è “Venere che scherza con due colombe” (1830) dell’artista veneziano Francesco Hayez, commissionata dal conte trentino Girolamo Malfatti. Quelle maggiormente esposte sono “Il ponte verde” (1911) e “Cipresso gemello” (1912) di Umberto Moggioli. Tre sono gli artisti di cui Fondazione Caritro vanta un numero elevato di opere: 46 opere di Fortunato Depero tra cui una trentina di disegni esecutivi per cuscini e arazzetti; 23 progetti dell’architetto Ettore Sottsass senior dedicati alla ricostruzione postbellica del Paese; 19 opere di Luigi “Gigiotti” Zanini tra nature morte e paesaggi metafisici. Nel 2022 la Soprintendenza per i Beni Culturali ha dichiarato di particolare interesse culturale il rilievo ligneo raffigurante il “Compianto sul corpo morto” di Simonino da Trento (1477-1540), facente parte del monumentale polittico a battenti dell’altare maggiore della chiesa di San Pietro a Trento, realizzato nella bottega dello scultore Daniel Mauch. È uno dei rari resti dell’importante complesso altaristico che attestava grande devozione alla figura del Beato Simone da Trento. Il patrimonio artistico di Fondazione Caritro è l’esito di acquisizioni avvenute dalla sua nascita, in particolare nei due momenti principali del 1999 (unitamente all’acquisto di Palazzo Calepini, sede della Fondazione a Trento) e del 2003 con la compravendita dalla ex banca conferitaria di opere di autori di fama internazionali quali Fortunato Depero, Giovanni Segantini, Francesco Hayez, Umberto Moggioli. Il patrimonio si è successivamente ampliato con l’acquisto del fondo archivistico Carrà, i progetti architettonici di Ettore Sottsass senior e i dipinti di Lugi “Gigiotti” Zanini, fino a giungere alle acquisizioni più recente delle opere di Giuseppe Angelico Dallabrida, Bartolomeo Bezzi ed artisti contemporanei. Per la valorizzazione e la fruibilità del patrimonio, sono attive convenzioni e rapporti di comodato con musei del territorio e non solo. In occasione del trentesimo anniversario della Fondazione, nel 2022, è stato svolto un accurato lavoro di catalogazione di tutte le opere ed è stato realizzato un prestigioso volume con l’obiettivo di far conoscere alla collettività il patrimonio. Dall’esigenza di renderlo più accessibile e maggiormente fruibile, anche soprattutto da un pubblico diverso da quello degli appassionati d’arte, è stato ideato e realizzato insieme allo studio Campomarzio il progetto DISPLAY. Si tratta di un archivio digitale che rende interattiva l’esperienza della consultazione, proponendo un percorso di riflessione, immersione e creazione. Ciascun visitatore attraversa queste tre fasi che offrono una panoramica sulla collezione, la possibilità di esplorarla e di comporre un piccolo catalogo personale da portare a casa. La ricezione delle opere in formato digitale, completa ed espande l’esperienza.