L’Umbria celebra Canova fino all’ 8 gennaio con un’ampia rassegna dedicata al grande scultore nel bicentenario della morte: Al tempo di Canova. Un itinerario umbro, presso il MUSA, museo dell’Accademia di Belle Arti e Palazzo Baldeschi.
Due sedi espositive nel centro storico cittadino per un progetto di ampio respiro promosso dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” e dalla Fondazione Perugia, nel quale rientra questa esposizione incentrata sul nucleo dei gessi canoviani conservati al MUSA – tra i quali Le tre Grazie, donate dallo stesso scultore nel 1822 – valorizzando il contesto artistico e culturale entro cui queste opere si inserirono.
«Formano catena e collezione», spiegava Canova a Napoleone nel 1810 per dissuaderlo dal sottrarre altri capolavori all’Italia, sottolineando l’importanza del legame che si stabilisce tra le opere e i luoghi originari. Questa l’idea-guida dell’esposizione perugina che punta ad evidenziare ciò che orbitava tra Sette e Ottocento intorno ai “Canova umbri”: un tessuto connettivo vitalizzato da un incessante scambio con l’“Università delle arti” di Roma e il fervore artistico e culturale della regione.
Oltre cento opere racconteranno “le arti sorelle” fiorite in un’epoca che, pur tra i grandi sconvolgimenti della Storia, o forse proprio per questo, coltivò il Bello: scultura, architettura, pittura, in una «felice rivoluzione delle arti» che vide in Canova il protagonista assoluto.
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