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Aprile 2021

Licini Osvaldo
Amalassunta, ca. 1940 – ca. 1950

olio su tela
cm 19 x 20

collocazione:
Museo Palazzo Ricci, Macerata
proprietà:
Fondazione Carima

Amalassunta

Sembra fluttuare nel fondo di un cielo rosso acceso, pochi tratti ocra appena accennati, un volto appeso a un esile tronco smembrato i cui seni giacciono separati su un piano nero. E nel suo mostrarsi non formale, scomposto e approssimato, chiaro è il rimando a una donna, forse ispirazione ai sentimenti mistici dell’artista. Una forma non riconoscibile, unica, non uguale a null’altro, ma con la forza e la volontà di esistere, di far parte del mondo. Un essere vivente capace, al di là della figura non convenzionale, di collocarsi, di occupare uno spazio di vita. Il dipinto è pura poesia, privo di qualsiasi preoccupazione compositiva o formale, dove è il colore a dominare con tutta la sua musicale intensità.

La Luna nostra bella, garantita d’argento per l’eternità, personificata in poche parole, amica di ogni cuore un poco stanco”. Così il pittore Osvaldo Licini descrive Amalassunta, il nome che diede ad una serie di opere dedicate alla luna, tra il 1940 e il 1950, anni di riflessione e di solitudine, di intensa spiritualità e fantasia, un rifugio sicuro per resistere agli orrori della guerra.

Più volte nel tempo il linguaggio dell’arte ha preferito al dato oggettivo e reale un’altra autenticità, scegliendo una verità più profonda, più umana. Una verità che non conosce differenze, disuguaglianze e discriminazioni. D’altra parte la pulsione alla liberazione della materia, la volontà di dissolverla in una successione armoniosa di elementi nello spazio, sono alcuni degli aspetti che caratterizzano gran parte della produzione artistica del Novecento. Un anelito nuovo per accedere alla libera espressività dell’esistere, liberi ciascuno di poter mostrare le proprie “differenze”, nel rispetto e nell’uguaglianza. Nell’arte la diversità assume accezioni positive. Se non c’è distinzione di qualità o di capacità, di forma o di contenuto, ognuno è per come è: una persona.