
Briggs Jonny
Comfort Object
2012 (ripresa) – 2012-2015 (stampa)
stampa a sviluppo cromogeno
collocazione: Fondazione Modena Arti Visive ( Modena)
proprietà: Fondazione di Modena
Comfort Object di Jonny Briggs
L’immagine disorienta. Ritagli di foto scomposti e sovrapposti tra loro. Due teste, gambe incrociate disgiunte dal corpo, mentre due braccia accolgono, cingendolo, il volto di un uomo.
La cura dell’altro non ha forme stabilite. Esiste anche se i canoni sono rovesciati. L’immagine sembra infatti ispirarsi all’iconografia della Pietà, ma non è la madre che accoglie il figlio, è il figlio che tiene e stringe nel proprio grembo il volto del padre. Stessa solennità e intima partecipazione. La forma è inusuale, la confusione delle forme è voluta. L’opera racconta dell’amore, della premura e dell’impegno verso l’altro.
Classe 1985, Jonny Briggs è tra le più interessanti figure emergenti del panorama artistico britannico. La sua ricerca fotografica si è arricchita nel tempo di sculture, oggetti e di interventi in tessuto e video. Briggs ha mantenuto un forte legame con il suo luogo d’origine, il Berkshire e la sua natura, dove fa ritorno ogni volta che deve elaborare nuove idee. La sua famiglia è inoltre fonte d’ispirazione creativa, materia prima delle sue opere, nelle quali appaiono spesso i genitori, i parenti o materiali domestici come oggetti e fotografie di famiglia.
L’opera è formata da cinque fotografie montate in un’unica composizione. Il titolo prende in prestito il termine dalla psicanalisi che spiega l’attaccamento infantile a un oggetto usato come surrogato della figura genitoriale. Qui l’artista propone un’immagine in cui lui e il padre vestono gli stessi abiti, simili sono anche i tratti del viso; in grembo tiene la testa del genitore creando così una confusione identitaria che spinge l’osservatore a interrogarsi sulle finalità dei ruoli. Non esistono ruoli, modi o generi per avere cura di chi ne ha bisogno e non possono esserci interventi di cura automatici e anonimi.
Avere cura dell’altro presuppone un atto di responsabilità. Significa andare oltre ai luoghi comuni, ai valori stereotipati della compassione e dell’aiuto, significa abbracciare una visione nuova e pensare alla cura come completamento dell’essere umano, come crescita personale. La cura dell’altro come condizione umana.