Novembre 2022
Renato Guttuso, 1950-1974
Donna e banco di frutta
olio su tela
cm 180 x 100
collocazione:
Palazzo del Monte di Pietà, Padova
proprietà:
Fondazione Cariparo
Donna e banco di frutta
Il mercato al Sud. Una donna schiacciata dai banchi di frutta con il sacchetto della spesa cerca di farsi strada in uno spazio esiguo. In una prospettiva ribaltata che dispone le figure in un solo piano frontale anziché in profondità e di scorcio, la donna con il capo chino quasi si confonde tra le cassette della merce esposta, anzi sembra fondersi con esse. Diventa parte integrante di quei colori squillanti in un realismo accurato e intenso.
“Donna e banco di frutta” è uno degli studi preparatori dell’opera considerata il capolavoro di Renato Guttuso, “La Vucciria” del 1974, un dipinto enorme di 3 metri quadri realizzato da Guttuso nel pieno della sua maturità artistica. La donna dello studio preparatorio, che sembra incedere nel quadro dallo spazio esterno, la ritroviamo nella stessa postura nel dipinto definitivo davanti al banco dei formaggi. Medesima è la materia cromatica e il tratto incisivo espressionista; medesimo il realismo vivo che rimanda al senso, alle immagini e ai sapori della vita quotidiana in un tipico mercato siciliano.
Principale portavoce del gruppo milanese “Corrente”, movimento fondato a Milano nel 1938 da una generazione di artisti che rigetta il regime fascista di Mussolini, Renato Guttuso è l’artista più eticamente impegnato di quegli anni. Nato a Bagheria, in provincia di Palermo, le sue opere ci raccontano del Sud, della Sicilia tra verità e attualità, con i suoi spaccati di vita quotidiana. Guttuso dipinge la realtà di cui è a conoscenza, quella che ha vissuto e patito, gli aspetti più difficili, più crudi e violenti della sua terra di origine. Nelle sue opere fortemente espressioniste e intrise di vivido realismo sono evidenti l’impegno e la denuncia sociale: si tratta spesso di una società relegata ai margini, contraddittoria e rassegnata, con le sue ingiustizie sociali; una comunità di contadini, fruttivendoli, pescivendoli e braccianti sfruttati e poveri.
Il Sud, dunque, inteso non solo come posizione geografica, ma anche come condizione sociale, fatta di diseguaglianze e fratture, iniquità e sofferenze, isolamento e ribellioni. Una condizione quindi anche emotiva. Un capitale umano sfruttato e sottomesso, a tratti rassegnato e troppe volte costretto a lasciare i propri luoghi per lavorare altrove. Del resto, ci si può sentire al Sud in tutte le parti del mondo.