Il termine āmitoā, che proviene dal greco Ī¼įæ¦ĻĪæĻ Ā«parola, discorso, racconto, favola, leggendaĀ», indica una narrazione, tramandata oralmente o tramite la scrittura, che nasce dalla necessitĆ di dare spiegazione ai fenomeni naturali e sociali, costituendo spesso le fondamenta di una cultura o di una societĆ . Per questo, anche in arte, i miti, gli eroi e le loro gesta sono spesso protagonisti delle forme di espressione artistica che hanno attraversato la storia, dallāantichitĆ fino ai nostri giorni. Si tratta di temi con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta compiute da figure divine o da antenati.
La cultura pagano-mitologica nell’etĆ tardoantica riprende il patrimonio iconografico dell’arte classica attraverso le figurazioni di vittorie, putti, tritoni, nereidi nelle decorazioni musive e scultoree. Il mito nel Medioevo rispecchia la tradizione classicista che fino alla fine del Trecento si rivolse allāantico, a volte cercando la continuitĆ senza interruzione, a volte anelando alla ārinascitaā. La tradizione del mito nel Rinascimento sāinserisce nellāambito dei movimenti di ripresa dellāantichitĆ classica. Nel corso del ā500 il mito ha avuto un ruolo fondamentale anche per il valore allegorico e simbolico, arricchendosi di temi e motivi e approdando a significati etici e filosofici: le antiche divinitĆ diventano protagoniste delle decorazioni dei palazzi popolando cortili e giardini, spesso con lāintento di celebrare i Signori del tempo. Con il Romanticismo, e con lāetĆ contemporanea, la mitologia diventa oggetto di studio, mentre diventa secondaria la sua funzione educativa. I personaggi mitologici diventano simboli dei comportamenti umani, positivi e negativi, personificazioni antiche in cui lāuomo individua le proprie angosce, speranze, ansie e nevrosi.