Dopo circa un anno di lavori per l’adeguamento funzionale e tecnologico, è stato inaugurato il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana (MEI), nell’antico edificio della Commenda di San Giovanni di Prè.
La struttura è stata rinnovata al suo interno grazie ai lavori di adeguamento funzionale e tecnologico realizzati in piena sintonia con la Soprintendenza della Liguria, resi possibili grazie a un ingente investimento del Mic e all’importante contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo, da sempre attenta alle identità culturali dei territori per sviluppare studi, soluzioni e politiche di intervento capaci di valorizzarne l’attrattività in una prospettiva di sviluppo economico culturale e sociale. L’intervento si colloca come naturale proseguimento dell’impegno che la Compagnia ha profuso nel tempo per la realizzazione del Galata e del Padiglione Memoria e Migrazione.
Il progetto del MEI nasce dalla volontà di costruire una memoria migrante, un luogo di riflessione sui temi della migrazione e dell’inclusività e un contenitore delle esperienze che hanno caratterizzato e che ancora caratterizzano la complessa realtà migratoria nazionale, tenendo conto del fatto che le migrazioni sono una costante nella storia dell’uomo e che il nostro Paese è da sempre un luogo da cui si emigra nel mondo.
Il percorso espositivo si sviluppa su 16 aree, costruite intorno alle storie di vita dei protagonisti dell’emigrazione: le esperienze dei singoli sono proposte al visitatore attraverso fonti primarie come le autobiografie, i diari, le lettere, le fotografie, i giornali, i canti e le musiche che accompagnavano gli emigranti. Documenti che si fondono in un’unica narrazione, che mostra il fenomeno migratorio nelle sue numerose sfaccettature e articolazioni.
Un museo in movimento, come suggerisce il tema del viaggio. Quello che il visitatore intraprenderà tra le immagini e le storie dei milioni di italiani che hanno lasciato il nostro paese. Migranti di epoche diverse – dall’Unità d’Italia ad oggi – con una loro storia, persone che hanno affrontato il delicato momento della scelta di partire, decidendo di lasciarsi alle spalle il lavoro, la casa e la famiglia di origine.
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