Realizzata in collaborazione con Urbs Picta in occasione della 17ª edizione di ArtVerona, la mostra FUORI, nella terra dell’uomo riunisce dopo più di dieci anni due importanti collezioni storiche, quella di Fondazione Cariverona e quella di UniCredit Group, presentate attraverso la lente dell’artista-curatore Pietro Ruffo fino al 22 gennaio.
Negli ultimi anni il tema dell’antropizzazione del paesaggio è centrale nelle riflessioni di geologi, antropologi, ambientalisti e artisti. Ogni centimetro dell’ambiente che ci circonda sembra sia stato addomesticato e viviamo una costante alterità fra noi e la natura: la natura si ribella con tifoni, trombe d’aria, siccità, pandemie, mettendo a dura prova la nostra esistenza, a tal punto da tenerci chiusi in casa. La percezione del paesaggio allora si trasforma e l’arte ne è testimone: un paesaggio non più ospitale, viene idealizzato e diventa un riflesso interiore dell’uomo, come se il vero paesaggio antropico fosse quello che creiamo nel nostro subconscio, all’interno delle confortevoli mura domestiche.
La mostra, trasversalmente a epoche o collocazioni geografiche, intende suggerire come il paesaggio possa essere una proiezione della mente dell’uomo piuttosto che la rappresentazione di un luogo fisico reale. Uno spazio intimo e immersivo in cui le opere si trasformano in un dispositivo della visione per accedere al quale bisogna attraversare la scenografica tenda tra le colonne del portico, appositamente concepita da Pietro Ruffo per la mostra. L’opera, Fuori (2022), è una foresta primordiale, l’immagine più profonda nel nostro subconscio, l’habitat ancestrale che ricopriva la terra cinquantacinque milioni di anni fa quando ha avuto origine l’avventura dell’uomo nel mondo, “il giardino dell’Eden” dal quale è stato espulso.
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