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Le opere fotografiche senza tempo  Mimmo Jodice sono per la prima volta in mostra a Firenze, a Villa Bardini, fino al 14 luglio. 80 opere, realizzate tra il 1964 e il 2011, che ripercorrono i più importanti temi del lavoro artistico del maestro napoletano, suddivisi nelle sezioni Anamnesi, Linguaggi, Vedute di Napoli, Città, Natura e Mari: dalla sequenza di volti statuari e mosaici antichi, realizzati per l’architetto Gae Aulenti per la stazione Museo della metropolitana di Napoli, alle sperimentazioni in camera oscura degli anni Sessanta dove le regole del linguaggio fotografico vengono stravolte superando e forzando i limiti dello stesso.

La mostra si arricchisce inoltre di una sezione dedicata alle immagini delle opere fiorentine di Michelangelo Buonarroti, che escono dagli archivi di Jodice dopo trent’anni.  Lo sguardo accigliato del Bruto, la compostezza della Madonna del Tondo Pitti, l’intensità dei volti del Giorno, la Notte, il Crepuscolo e l’Aurora delle Tombe Medicee, ma anche i particolari dei corpi dei Prigioni, della Pietà di Palestrina e della Pietà Bandin. Un racconto di luce che accarezza la superficie del marmo, che il fotografo realizza alla fine degli anni ’80 per il volume di “Michelangelo scultore” a cura di Eugenio Battisti (Guida Editori 1989). Le fotografie furono esposte solo nel 1990 a Napoli, a Palazzo Serra di Cassano.

La mostra, che rappresenta il secondo appuntamento del progetto La Grande Fotografia Italiana delle Gallerie d’Italia – Torino, è promossa da Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo, affidata a Roberto Koch e in collaborazione con Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron.

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